C'è futuro per i Mobility Manager
Con il decreto di MiTe (ex ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) e di MiMS (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili) del 12 maggio 2021, pubblicato in G. U. in data 26 maggio, la nomina di un mobility manager e la relativa stesura (entro il 31.12 di ogni anno) di un piano di spostamenti casa-lavoro sono obbligatori nelle imprese e nelle pubbliche amministrazioni con singole unità locali con più di 100 dipendenti (compresi i collaboratori che lavorano stabilmente presso la medesima unità locale con contratti di appalto, servizi o similari) ubicate in un capoluogo di Regione, in una Città metropolitana, in un capoluogo di Provincia oppure in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti.
A riguardo è interessante evidenziare che l'art. 51 comma 7 del Decreto Sostegni-bis ha istituito presso il MiMS un fondo per l'anno 2021, destinato all'erogazione di 35 milioni di euro in favore delle imprese e delle pubbliche amministrazioni che provvedono, previa nomina di un mobility manager, a predisporre entro il 31 luglio 2021 un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale che possa contribuire allo scopo di snellire l'affollamento sui mezzi pubblici specie nelle ore di punta.
I contributi sono destinati al finanziamento di iniziative di mobilità sostenibile, incluse iniziative di car pooling, di car sharing, di bike pooling e di bike sharing, in coerenza con le previsioni dei piani degli spostamenti casa-lavoro adottati entro il termine del 31 luglio 2021. Si tratta dunque di incentivi per promuovere l'uso in condivisione di auto e biciclette (o altri servizi simili) per recarsi a lavoro.
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