Per farsi trovare pronti alla scadenza del 31 dicembre
In VERNELLI Consulting ci stiamo prodigando per aiutare le aziende alla comprensione degli articoli di legge nel rispetto dell'obbligo (entrerà in vigore dal 1° gennaio 2022) di etichettatura ambientale per tutti gli imballaggi.
In sintesi vale la pena ricordare che su ogni packaging sarà obbligo indicare:
- la tipologia dell'imballaggio (o di ogni suo componente se multicomponente);
- il materiale di cui è composto l'imballo, o i vari componenti;
- i codici dei materiali, ove esistenti, conformemente alla decisione della Commissione 1997/129;
- la corretta destinazione finale dell'imballo, ovvero come esso debba essere smaltito e in quale raccolta debba essere conferito.
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LINEE GUIDA PER AIUTARE LE IMPRESE
I produttori di imballaggi hanno l'obbligo di apporre un'etichetta, secondo norme tecniche UNI, per facilitare la raccolta differenziata, il riutilizzo, il recupero o il riciclaggio
L'art. 3 comma 3, lettera c) del decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'11 settembre 2020, ha apportato modifiche al comma 5 dell'art. 219 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152, prevedendo l'obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi dal 26 settembre 2020.
La nuova norma ha lasciato spazio a molti dubbi interpretativi e forti incertezze sugli aspetti operativi, che stanno disorientando molti produttori e utilizzatori di imballaggi.
Confartigianato è stata chiamata da Conai a redigere Linee Guida per l'Etichettatura ambientale, condivise con le principali associazioni di imprese, con l'obiettivo di aiutare le imprese, in attesa dei necessari e urgenti correttivi normativi, che purtroppo ad oggi non sono arrivati.
Secondo una valutazione del testo della norma, Conai ha ritenuto che i contenuti da riportare sull'etichettatura ambientale degli imballaggi siano diversi, a seconda della destinazione d'uso dell'imballaggio.
- Se l'imballaggio è destinato al consumatore finale, i contenuti previsti per obbligo riguardano:
- la codifica alfanumerica identificativa del materiale come da Decisione 129/97/CE, e
- le informazioni per supportare il consumatore finale alla corretta raccolta differenziata dell'imballaggio (es. "Raccolta differenziata + Famiglia di materiale. Verifica le disposizioni del tuo Comune").
- Se l'imballaggio è destinato al canale B2B, i contenuti previsti per obbligo riguardano unicamente la codifica alfanumerica identificativa del materiale come da Decisione 129/97/CE, mentre hanno carattere di volontarietà ulteriori informazioni aggiuntive sulla raccolta.
Il decreto "Milleproroghe 2021", in vigore dal 31 dicembre 2020, ha sospeso l'obbligo di apporre sugli imballaggi destinati al canale B2C (al consumatore finale) le indicazioni per il corretto conferimento in raccolta differenziata, fino al 31 dicembre 2021, mentre non ha previsto la sospensione dell'obbligo di apporre sugli imballaggi la codifica alfanumerica identificativa del materiale come da Decisione 129/97/CE, in vigore dal 26 settembre 2020. Pertanto tutti gli imballaggi (primari, secondari, terziari) devono prevedere tale codifica. Relativamente all'apposizione dei codici di identificazione del materiale sulla base della decisione 97/129/CE, l'obbligo è espressamente in capo ai produttori.
Il 24 aprile scorso il Ministro per la Transizione Ecologica Cingolani ha trasmesso al Governo un decreto legge "recante misure necessarie ed urgenti per la transizione ecologica", all'interno del quale è contenuta la richiesta di proroga, fatta da Confartigianato e da altre associazioni di categoria, dell'entrata in vigore dell'obbligo di codifica alfanumerica identificativa. Siamo in attesa dell'approvazione di questo decreto.
La Linea Guida per l'etichettatura ambientale degli imballaggi è disponibile sul sito CONAI